La foresta incantata

"I cantieri dell'immaginario". Teatro Zeta / Associazione Musicale Athena / La Lanterna Magica di F. Geminiani dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso Orchestra da Camera Aquilana direttore Carmine Gaudieri voce recitante Andrea Tufo Lo spettacolo è la messa in scena dell’Opera del’ 700 di Francesco Geminiani “La Foresta Incantata” su testo della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso:  in versione inedita tratta dai canti XIII e XVIII. Protagonista è Rinaldo uno dei più importanti cavalieri cristiani che partecipano all’assedio di Gerusalemme. La maga Armida lo ha irretito con le sue arti, costringendolo ad allontanarsi per molto tempo dal campo di battaglia e facendolo perdere fra i piaceri delle Isole Fortunate. Solo l’intervento di due compagni lo salva: per espiare le sue colpe, allora, Rinaldo affronta una prova terribile. Decide di entrare, infatti, nella selva di Saron per raccogliere legna con la quale costruire una nuova torre d’assedio. La foresta, però, è incantata e protetta dalle forze del male e nessun cavaliere cristiano fino a quel momento è tornato vincitore. Gli altri cavalieri hanno affrontato mostri e giganti: Rinaldo, invece, si trova di fronte un luogo meraviglioso e Armida che, con nuove lusinghe, cerca di impedirgli di compiere la sua impresa. “ Sorge non lunge alle Cristiane tende Tra solitarie valli alta foresta, Foltissima di piante antiche orrende 1Che spargon d’ogn’intorno ombra funesta… I l mago Ismeno getta un terribile incantesimo sulla selva di Saron – la più vicina a Gerusalemme – per evitare che i cristiani si possano rifornire di legname, utile sia per il fuoco sia per costruire gli strumenti bellici. Quando i crociati fanno il loro ingresso nel fitto bosco vengono sorpresi da strepiti, urla agghiaccianti e scuotimenti del terreno, veri e propri terremoti. Fuggono e nessuno ha più il coraggio di rimettervi piede. Poiché nessuno è in grado di affrontare quei malefici, Tancredi, che da poco ha sepolto Clorinda, si dirige verso la selva. Le apparizioni strane lo turbano ma non lo fermano: scorge al centro di un anfiteatro un albero inciso di misteriosi segni e lo colpisce con la spada. Ma ecco dall’albero uscire sangue e la voce della sua amata Clorinda. “  Quinci al bosco t’invia, dove cotanti Son fantasmi ingannevoli e bugiardi. Vincerai (questo so) mostri e giganti; Purch’altro folle error non ti ritardi”  … Rinaldo è stato liberato dagli incanti della maga Armida che l’ha tenuto prigioniero nel suo giardino sulle isole Fortunate, e ora è tornato a Gerusalemme dove ha ottenuto il perdono di Goffredo e ha trascorso una notte di meditazione sul Monte Oliveto: il giovane crociato è pronto ad affrontare gli incanti della selva di Saron, dopo che tutti i suoi compagni, incluso Tancredi, ne sono usciti sconfitti. I demoni della foresta gli riservano un trattamento alquanto diverso, dal momento che a lui non si presentano inizialmente mostri o apparizioni spaventose, bensì un “locus amoenus” del tutto simile al giardino di Armida e poi una falsa apparizione di quest’ultima, che cerca di irretirlo con una scena di perfetta seduzione. Rinaldo non si lascia però fuorviare e riesce a superare la prova, completando così il suo percorso di maturazione personale (non più giovane impulsivo e irruento, ma neppure schiavo d’amore nelle mani della maga) e dando un contributo decisivo per la vittoria finale, grazie alla legna della selva di Saron, infatti, i cristiani potranno ricostruire la torre d’assedio bruciata da Clorinda e Argante.

La foresta incantata
Città: L'Aquila
Indirizzo: Auditorium del Parco
Data e ora: 30 luglio 2022 - 18:00
Sito web: www.cantieriimmaginario.it