TEATROZETA presenta IL PRINCIPE, di Niccolò Machiavelli. Regia di LIVIO GALASSI. Con MANUELE MORGESE (voce recitante). Con LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI ANTONELLA RUGGIERO. Fisarmonica : RENZO RUGGIERI. Una produzione TEATROZETA APS ETS. In PRIMA NAZIONALE. INGRESSO LIBERO. Il progetto di alto valore culturale fa parte della “TRILOGIA DEL POTERE” che Morgese ha pensato per il triennio 2022/2024 e che si chiuderà con Amleto. Un progetto questo del Principe che vede la straordinaria partecipazione di una delle voci più belle del panorama canoro italiano come Antonella Ruggiero. Come nell’ormai noto progetto su Dante, Morgese, diretto da Livio Galassi sperimenta stavolta con il linguaggio illustre del Machiavelli, una forma teatrale legata alla sonorità, alla ricerca di nuove forme espressive e all’innovazione. La scelta di una voce “eccezionale” come quella della Ruggiero che ha segnato una sofisticata ricerca e pluralità di stili impreziosisce questa nuova produzione del Teatrozeta che si preannuncia di gran successo. “Essendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare dietro alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa.” (capitolo XV, Il Principe). In qualsiasi modo si interpretino i suoi intenti, il Principe non lascia mai indifferenti. Non si resta impassibili di fronte all’idea inquietante che la politica non possa essere guidata da quei codici etici che la maggior parte di noi osserva nel suo vivere quotidiano. E quale che sia la nostra reazione a questa idea una volta chiuso il libro sarà molto difficile continuare a pensare ai nostri leader contemporanei nello stesso modo di prima (Tim Parks). Che cos’è, oggi, il “Principe” di Machiavelli? Cosa c’è di così accattivante in una formula letteraria così distante dal viver d’oggi come quella del “trattato”? Perché mai dovrebbe stimolare poi un appetito teatrale e, magari, spettacolare? Cosa racconta al nostro vivere quotidiano o al quotidiano vivere del potere esercitato oggi dai leader delle potenze mondiali? Ma soprattutto, è possibile farne nel 2023, nel bel mezzo di un conflitto dalle apparenze “non mondiale”, un punto di partenza per una profonda riflessione umana, non solo politica? Perché scegliere il Principe? Perché Machiavelli va oltre il suo momento storico, parlandoci innanzitutto del potere quale impulso, antico quanto l’uomo, privo d’epoca. Perché quando si parla di potere, in un programma seppure di carattere artistico pensato per un triennio di lavoro, non ci si può esimere dal non pensare a quel “fine che giustifica i mezzi” vessillo del Machiavelli ed alla derivazione “machiavellica” che qualifica un’azione ispirata a princìpi che esaltano l'astuzia e la mancanza di ogni scrupolo nei rapporti politici e sociali. Il Principe è un’opera caustica quanto mai attuale, un autentico manuale di quella che oggi si suole chiamare realpolitik. Ma della penna di Machiavelli, in scena, ci piace pensare alla restituzione di quella suggestione di pensieri che si fa azione. La voce dell’attore che mastica la parola trasformandola in carne e poi in pietre, massi, piante o animali. Non di uno spettacolo teatrale in senso stretto ma, come da anni fa la compagnia aquilana, attraverso la ricerca di nuovi linguaggi, parleremo di un’evocazione teatrale che, in questa versione firmata dalla regia di Livio Galassi, fonde parole e suoni, canto e recitazione, musica e silenzio esecuzioni ricercate ed evocate, che come “siparietti brechtiani alla Kurt Weill dipingono quell’essere maledettamente umano, come il Principe, in cerca di potere. L’idea di questo allestimento vuole restituire intatto il sapore inconfondibile di quella lingua rinascimentale così diversa dal nostro italiano eppure così profondamente nostra, tutta da gustare, mentre tratteggia con nitide pennellate i ritratti di decine di principi passati, da Ludovico il Moro a papa Borgia, dal Duca Valentino all’imperatore Settimio Severo senza tralasciare Maometto II di Turchia. La presenza di una voce femminile che squarcia la tela fitta e cupa delle argomentazioni filosofiche e dei tecnicismi contenutistici, che accompagna le elucubrazioni narrate e recitate dall’attore, il ritmo spezzato, distonie – armonie, vuole regalare al pubblico uno specchio in cui guardare se stessi e vedere, forse, riflesso l’altro da sé, simile al Principe di Machiavelli. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA organizzazione@teatrozeta.it fino ad esaurimento posti.
Città: | L'Aquila |
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Indirizzo: | Palazzetto dei Nobili |
Data e ora: | 14 dicembre 2023 - 19:30 |
Telefono: | 3297488830 |
Sito web: | www.teatrozeta.it |